RISCRITTA LA CONCEZIONE DI VERTICALE

Eh si , alla fine io e Gianandrea l’abbiamo fatto. E’ da un po di tempo che non appena arrivati nel posto buono da funghi su in alto ai faggi, ci affacciamo a bordo bosco e diciamo :

-ci sarebbe da andare a vedere quelle tre faggete laggiù per vedere se sono buone

-eh si devono essere posti dove non mette piede nessuno da anni

-già si fatica ad arrivare qui , immaginiamoci laggiù

ecc ecc.

Dopo lungo progettare , pensare , scambio di opinioni , ricerca info su tracce da percorrere e tutta l’organizzazione necessaria, decidiamo che siamo pronti e sabato mattina siamo partiti per questa nuova avventura. Avventura resa possibile dal Sig. Bruno che ringrazio di cuore. Il sig. Bruno ci ha fornito una traccia gps , da lui fatta, relativa ad un sentiero ( piuttosto complicato e quasi invisibile ) che di fatto attraversa le tre faggete prese in considerazione e che volevamo visitare. Da abitante del luogo e profondo conoscitore dei suoi luoghii natii , Bruno, ci ha saputo guidare tra i passaggi più complicati di tutto il percorso, attraverso una serie di info molto ma molto precise……..alla fine se sono qui a scrivere vuol dire che tutto è stato perfetto.

 

Devo dire che , con molta gioia, siamo riusciti nell’intento di trovare un paio di posti che , anche in presenza di forte pressione umana alla ricerca di funghi, sicuramente saranno quasi esclusivi e posso assicurare che daranno parecchie soddisfazioni. Ma veniamo al racconto :

Al di la delle solite operazioni pre-camminata, entriamo nel bosco alle ore sei, carichi come non mai, l’aria è già calda e umida , il castagno resta ancora un’incognita, niente funghi, la quercia una delusione, i pochi funghi che c’erano sono spariti. Sudati già da matti dopo circa un ora di cammino, le nostre speranze sono ancora alte , anche perchè il venerdi prima ne abbiamo lasciati alcuni piccolini e comunque sia il nostro obiettivo oggi è un altro.

Saliamo e sudiamo, beviamo saliamo e sudiamo ancora, l’aria è pesante ma la giornata è bellissima, il verde del faggio è di quelli che ti restano negli occhi per ore. Arriviamo finalmente in una spondina dove la settimana scorsa avevo lasciato due primordi di edulis nella speranza di ritrovarli cresciuti, ecco a voi il risultato :

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fa troppo caldo ed i funghi ne hanno risentito, le nostre speranze iniziano a vacillare un po. Arriviamo finalmente a destinazione e diciamo che qualche fungo, nelle zone conosciute, salta fuori, con nostro grande stupore escono anche dei rossi veramente fuori dal comune. Concludiamo il nostro preludio nei posti a noi familiari, facciamo un breack per ricaricarci e via verso l’ignoto…………..

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passiamo il primo canale, erba alta e rocce ci impongono di non esagerare, dopo circa 15 minuti entriamo nella prima faggeta e capiamo subito che non è posto per molti, difatti in mezzo al sentiero c’è subito un estivo che ci accoglie. E’ di quelle buone perchè regala altri funghi , alcuni da tenere ma la maggior parte da lasciare a sporare, segno che è una faggeta primaticcia rispetto all’altra.

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Proseguiamo, il cammino è ancora lungo, tra passaggi bellissimi e impervi arriviamo nella seconda faggeta, dove la traccia sale verticale nell’erba ( i fili d’erba solleticavano il naso ) e le prime imprecazioni di sofferenza hanno fatto capolino dalle nostre bocche. Qui solo un fungo, bello ma uno solo, ma il posto è da rivedere in tempi migliori. Stanchi morti attraversiamo un terzo canale per dirigerci in una terza faggeta ( la più piccola ) che presa di petto a salire ci avrebbe condotto ad incrociare il sentiero cai per la via del ritorno.

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Una sola parola ……… IL NON PLUS ULTRA DEL VERTICALE. Bosco magnifico, molte russule , molte rubescens , ma solo un edulis. A questo punto il mio compagno di avventure perde il suo sorriso, un po la stanchezza e un po la preoccupazione che il tratto erboso ci costringa a tornare sui nostri passi causa impraticabilità della traccia, io lo rincuoro ma lui nulla , lo sconforto lo assale, attacchiamo il tratto erboso e dopo 15 minuti gli faccio tornare il sorriso perchè lo avviso che ho messo piede sul sentiero. Da qui in avanti è normale amministrazione , scendiamo verso valle e torniamo alla macchina. Lo stupendo giro è concluso.

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Ci resta un ultima cosa da fare , passare a ringraziare il sig. Bruno, il quale ci rende felici con alcuni suoi racconti , dell’ottimo prosecco , una magnifica torta d’erbe cucinata dalla moglie e da pane e prosciutto. Insomma una bellisima giornata passata come ogni volta in ottima compagnia.

 

 

Forse ci siamo

Oggi uscita in compagnia di Gianandrea , amico e autore di alcune delle foto presenti sul blog.

Giornata meravigliosa in tutti i sensi, sia metereologico che fungino. Cerro e castagno latitano ancora, qualche bell’estivo solitario , russule e galletti. Il faggio alto invece se si sa dove guardare qualche bella soddisfazione la da, con estivi da paura ed in bollate da 6/7 esemplari. Contrariamente alle altre volte però oggi ne abbiamo lasciati di piccoli, il che ci fa ben sperare.

Come al solito i galletti sono a di r poco infestanti e anche oggi ne sono stati raccolti in quantità industriale.

Insomma dopo 9 ore di cammino e 1500 metri di dislivello , oggi io e il Gian i funghi che vi mostro ce li siamo veramente meritati.

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Che strano inizio stagione

Le premesse ci sono state , acqua e sole al momento giusto…..e poi ? Tutti in attesa ma si è presentato solo il freddo. Eh si , fa ancora troppo freddo per i nostri amati estivi, stamani nel bosco a 700 mt c’erano 8 gradi, troppo pochi.

In effetti nelle mie uscite ho sempre visto un bosco molto pronto, con svariate tipologie di funghi, ma i porcini fanno molta fatica.

Non è detto che non si trovino, ma sono a macchie isolate, bisogna osare ed allo stesso tempo avere fortuna.

Qualche bel raccolto si è fatto negli erbai alti , sopra i 1300 mt. , qualche bel rosso di faggio è saltato fuori e ora sembra che anche castagno e cerro stiano dando qualche segnale di vita.

Io resto però con le mie previsioni che danno la settimana dal 20 luglio in poi ricchissima di soddisfazioni in termini di qualità e quantità……….spero di non gufare.

 

Vi lascio qualche foto, alla prossima.

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SCOTHLAND , WALKING HIGHLANDS AND SKY ISLAND

Eccomi a distanza di una settimana a parlarvi del mio ultimo viaggio, un trekking di otto giorni in Scozia, tra le impervie Highlands e le verdi vallate dell’isola Di Skye .
Che dire sono rimasto profondamente colpito dalla bellezza di questi posti, dalla genuinità della vita e dalla cortesia degli scozzesi. Gente semplice, che fa dell’agricoltura, dell’allevamento e del turismo ( non di massa ) il proprio cavallo di battaglia.
Non mi aspettavo tanta accoglienza, tanta voglia di sfruttare in tutto e per tutto la giornata a disposizione. Questo è un posto per spiriti liberi , come le aquile che solcano i cieli scozzesi, tutto è riconducibile ad una cartolina. La variante cromatica è favolosa e inquietante allo stesso tempo , il mare ed il cielo sono di un blu profondo, le nuvole e i torrenti sono neri come la pece e danno un senso drammatico a tutte le scene, il verde dei prati è talmente vivo e acceso da sembrare finto e tutto questo si amalgama alla perfezione.

Siamo partiti da Glasgow alla volta di GlenCoe, vicino a Fort William. Il tempo era veramente pessimo, ma qui in Scozia ho capito ben presto che bisogna farci l’abitudine ed accettarlo come parte integrante della vacanza. Lungo la via ogni angolo è buono per una fotografia , ma piove troppo e io comunque mi devo abituare ad una guida invertita. GlenCoe è un piccolo paesino che si affaccia sulle rive di un loch ( fiordo ) ai piedi di montagne verdi e grigie , meta ambita per molti avventurieri scozzesi. Il nostro alloggio si affaccia su un ricco torrente che scorre sinuoso tra boschi di quercia e rododendri in fiore, sembra di stare in un libro per bambini.

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Andiamo a letto presto , dobbiamo essere riposati per il giorno successivo dove ci attende un trekking piuttosto impegnativo, la salita sul Ben Nevis, la montagna più alta della Scozia. Tra andata e ritorno sono ben 32km e 2800 metri di dislivello.

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Fortunatamente la giornata ci grazia , ci alziamo con un bel sole e iniziamo a salire, neanche a dirlo il panorama è magnifico. Ben presto ci accorgiamo cosa intendano gli scozzesi per tempo variabile, durante la salita credo sia cambiato ogni mezz’ora, sole , vento pioggia, di nuovo vento e poi sole, per passare attraverso una nevicata in vetta alla montagna. Faticoso ma bello, siamo oltremodo soddisfatti.

Il giorno successivo ci dirigiamo verso l’isola di Skye , principale isola delle Orcadi e per un sondaggio fatto ( credo ) dalla National Geographic , una delle cinque isole più belle al mondo, speriamo.
Attraversiamo montagne , laghi , torrenti impetuosi che ogni volta ci fanno rimanere a bocca aperta. Facciamo tappa obbligatoria all’Eilean Donan Castle, famoso per il film di Highlander.

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Inserito in un contesto da favola e molto fotogenico, credo sia il castello più fotografato di Scozia, mi fa subito capire quanto patrimonio culturale e storico abbiamo in Italia e quanto noi Italiani non lo sappiamo sfruttare affatto. Ripartiamo , e all’incirca a metà pomeriggio raggiungiamo Skye.

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Ci appare in tutta la sua bellezza, collegata alla terra ferma da un magnifico ponte e circondata in ogni dove da un arcipelago di piccole e meno piccole isole. Diventa difficilissimo guidare perché vengo attratto dopo ogni curva da un panorama nuovo e bellissimo, e le strade sono piuttosto strette. Arriviamo in circa un’ora nel piccolo villaggio di Corbost, dove alloggeremo per le prossime tre notti in un magnifico ostello in riva al fiordo. Appena scesi scopriamo perché in ogni negozio vendano repellenti per insetti e zanzariere varie. Qui in Scozia non ci sono troppe mosche o zanzare, ma una qualità di moscerino che con giornate coperte e in assenza di vento, viaggia in sciami giganteschi e sommerge tutto ciò che trova, i maschi di questa specie sono innocui ma le femmine per poter deporre le uova hanno bisogno di nutrirsi di sangue. La conseguenza è che dovunque tu sia non hai scampo e vieni assalito regolarmente…….e vi dirò , non c’è repellente che tenga.
Qui a Skye passeremo tre giorni in cui capiremo perché l’isola è stata annoverata tra le cinque isole più belle del mondo,

Nesty point con il suo faro

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L’arcipelago delle Orcadi con i suoi delfini, le aquile di mare, le foche, le pulcinelle di mare e le scogliere a picco

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Il Kilt Rock

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Le Fairy pools , con le sue cascate e le piscine naturali e le Black Cuillin

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Portree e l’Old man of Storr

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Il Quiraing

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Il tutto tradotto in 60 km di trekking da bocca aperta ( e piena di moscerini ) , con tramonti all’una di notte, un verde intenso che ti resta negli occhi anche quando li chiudi per dormire.

Partiamo dall’isola a malincuore, ma il tempo è tiranno e abbiamo ancora molto da vedere, ci dirigiamo verso LochNess ( Città di Inverness ) , torniamo piano piano alla civiltà, lasciando immensi spazi vuoti dove le pecore scozzesi sono le forme di vita principali, e trovando un po’ più di turismo di massa. I luoghi sono ugualmente incantevoli ma perdono un po’ di fascino , o forse ci siamo abituati noi troppo bene.
Il castello sulle rive del lago non mi entusiasma particolarmente. Passata la notte in una bella casina nel bosco e fatta una buona colazione ci dirigiamo verso Perth e Stirling ( per affrontare un po di storia scozzese e dare un’impronta più culturale alla vacanza ) , lungo la strada ci fermiamo in un incantevole paesino che ha fatto della pesca al salmone ( turistica ) la propria attività principale, purtroppo non mi ricordo neppure come si chiama, ben posizionato sulle rive di un pescosissimo fiume, sembra di nuovo di stare in una fiaba.

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Arriviamo a Perth , stanchi morti , all’ultimo giorno di viaggio, alloggiamo in un bed & breackfast, classico stile vittoriano e gestito da una sig.ra biondo platino simpaticissima , che la mattina ci prepara la classica colazione scozzese ( da stomaco d’acciaio ).
Partiamo alla volta di Stirling, famosa per il suo castello e per la relativa battaglia nella quale william Wallace ( parlo di Mel Gibson ) sconfisse per la prima volta gli Inglesi. Visita veloce al monumento a lui dedicato e poi destinazione Edimburgo dove riconsegnamo la macchina e ci attende il volo di rientro.
Che dire, vacanza magnifica, posti incantevoli e gente cordiale e disponibile, in tanti me l’avevano sconsigliata per il prezzo ( in effetti la Scozia è molto cara ) però se si prenota il volo con largo anticipo, l’auto in convenzione con la compagnia aerea, ci si accontenta di dormire in ostelli e rifugi e non si pretende di mangiare ogni sera al ristorante , i costi si abbassano notevolmente e la vacanza diventa abbordabile.
Una raccomandazione , non andate su impreparati, organizzate le escursioni dall’Italia, scaricandovi le tracce gps per i trekking dal sito Walkinghighlands.com, su i sentieri non sono segnati e non esiste un equivalente del nostro soccorso alpino da chiamare in caso di difficoltà, inoltre il segnale telefonico non è sempre presente e in caso di difficoltà non è sempre possibile chiamare qualcuno.
Alla prossima. DSC_0022BIS