26 e 27 settembre gioie e dolori

Quest’anno per i funghi è un terno al lotto, un giorno si trova e l’altro no.

Il venerdi con un amico partiamo senza troppe speranze per faggi alti zona gottero, arriviamo che il tempo non è dei migliori, qualche goccia di pioggia e tanta nebbia. Se non altro c’è poca concorrenza. Solito caffè , solite chiacchiere e via si parte, ci aspettano 30 minuti di salita verso i faggi più alti. Lassù l’atmosfera è bella , la nebbia ovatta tutto ed i faggi stanno diventando rossi.

Contrariamente alle ultime uscite, noto la presenza di tante amanite e qualche russula,segno che il bosco si sta svegliando.

Iniziano i ritrovamenti che saranno costanti per tutta la mattina.

IMG_0960

IMG_0961

IMG_0963 IMG_0964

alcuni sono anche molto belli ed alla fine del giro una cinquantina di pezzi riesco a trovarli.

IMG_0965 IMG_0967

è ora di tornare alla macchina, troviamo gli ultimi.

IMG_0968

Arrivati alla macchina a me viene un’idea malsana, dopo 15 km di faggio butto la l’idea di fare un giretto al castagno……con mia sorpresa il collega d’avventura risponde di si. Prendiamo la macchina e scendiamo in un posto che frequento spesso alla ricerca dei ” rossi “, il bosco è buono , in alcuni punti un po asciutto ma questo non mi preoccupa…….anche perchè non abbiamo sceso neppure le gerle, mi sono portato solo una rete. Contrariamente alle mie aspettative il bosco ci ringrazia subito con qualche ritrovamento , molto belli…………

IMG_0970 IMG_0974

veniamo presi dall’adrenalina, non ce lo aspettavamo, i ritrovamenti sono importanti, tutti belli, non ci credo…….bianchi , rossi , estivi e invernali……non manca nulla.

IMG_0976 IMG_0980

alla fine ci scappano anche dei neri ed un ovulo………oggi ho fatto pokerissimo con il jolly, alla fine verranno fuori circa 50 pezzi in poco più di un’ora ed in un fazzoletto di bosco.

IMG_0981

IMG_0982 IMG_0983

IMG_0978

Alla fine saranno un centinaio di pezzi. Giornata ottima.

E il giorno dopo ?

Logicamente sono tornato nel posto ai castagni, visto che ci avevo cercato un ora ed in una zona ristretta. Convinto come non mai , cercando nelle altre trenta fungaie che non avevo avuto modo di controllare , ci fosse la stessa buttata che avevo visto il giorno prima. Ebbene…………ho trovato 10 funghi………..e pure brutti.

Ma valli a capire sti funghi.

Alla prossima.

21 e 22 settembre il faggio si impoverisce

Questo week end ho insistito al faggio, funghi pochi e ormai bruttini. Il bosco è sempre umido  e sembra che dal castagno possa partire qualcosa entro questa settimana. Ci sono molte muffe e tanti funghetti che cercano di tirare fuori la testa, se fa un po di caldo e il vento non secca tutto , io una piccola speranza la mantengo sempre.

Tanta gente incontrata e la maggior parte non aveva nulla, ad un certo punto mi sono sentito un privilegiato. Funghi di tutte le specie praticamente assenti , ed i boleti si continuano a trovare solo in piena fungaia. Speriamo in bene , alla prossima.

foto

foto1

foto2

Il bosco era comunque una meraviglia, l’aria era fresca ed il cielo terso, i faggi iniziano a virare il colore delle foglie ad un giallo rossastro molto rilassante. I funghi più belli li ho fotografati………aiutatemi a dire belli.

Scoperto

foto3

Coperto

foto4

L’unica altra forma di vita

foto5

foto6

foto7

E con questa finiamo.

foto8

La sicurezza in montagna, funghi o trekking.

Immagine

La sicurezza nei boschi è sempre stata un grosso problema, troppe persone  si avventurano in montagna senza conoscere o rispettare poche semplici regole. Io ho praticato l’alpinismo per quasi 10 anni e vi posso assicurare che ne ho viste di tutti i colori…….purtroppo anche molte tragedie. Cercherò quindi di dettare alcune semplici regole che potrebbero essere utili a voi ed eventualmente a chi vi soccorre, alle quali vanno aggiunte un paio di considerazioni, non superate mai i vostri limiti ( anzi fermatevi prima ) e ricordate PRUDENZA PRUDENZA PRUDENZA.

 – prima di partire lasciare sempre detto a qualcuno il posto preciso dove si vuole andare ( soprattutto dove si parcheggia la macchina ) è fondamentale perchè se considerate che mediamente in montagna il passo è di circa 2 km orari , eventuali soccorsi facendo un rapido calcolo restringeranno il campo di ricerca

– iscrivetevi al CAI , l’eventuale recupero in elicottero è coperto dall’assicurazione

– portare con se un piccolo kit di pronto soccorso ( la ferrino ne fa di piccoli e molto completi )

– portare una torcia ( non per l’elicottero , di notte non si alza ) ma per evitare di camminare al buio o per avere un minimo di luce in caso ci si debba costruire un riparo di fortuna al buio

– portare un accendino , chiuso in una busta di plastica per evitare che si bagni.

– in autunno portare sempre una giacca piu pesante , anche se si parte che fa caldo.

– radio e telefonino vanno benissimo , ma se si è dentro un canale fanno poco e bisogna aspettare

– bussola , carte e gps sono utili ma vanno saputi usare e comunque il gps ti guida su una linea in 2 dimensioni , la strada piu breve potrebbe essere la piu pericolosa e vi potrebbe portare sul ripido.

– fermatevi ogni 2 ore di cammino a riprendere le forze e fermatevi del tutto 1 ora prima del tramonto ( se siete lontani dall’auto non arrivereste in tempo ) avrete il tempo per costruirvi un riparo di fortuna per passare la notte nei boschi dove non ci sono animali feroci e se state fermi di fianco ad un fuoco neppure il rischio di ipotermia ( leoni sull’appennino e/o alpi non ne ho mai visti ) , ripartite la mattina quando c’è un po di luce.

– coltello e un po di corda da pacchi non devono mai mancare, ( la corda serve per eventuali stringhe da scarponi e per legare i rami per il riparo di fortuna.

10e3sx0

– portare con se un semplice fischietto, se radio e telefoni non hanno campo usate queste semplici regole per richiedere aiuto : inviare un suono breve (2 o 3 sec.) ogni 10 secondi per sei volte al minuto; dopo la pausa di un minuto si ripeterà nuovamente il suono di allarme, continuando sino alla ricezione di un segnale di risposta.

Per la segnalazione luminosa, usare le regole delle 6 segnalazioni al minuto come per l’acustico, solo che si dovrà dirigere il raggio di una lampada portatile verso un ipotetica fonte di ricezione (rifugio, alpeggio, paese, etc.)

mont3

 Numeri Telefonici di Soccorso

Italia: 118

Francia: 15

Svizzera: 144

Austria: 144

•fornire immediatamente il numero del telefono da cui si sta chiamando

•fornire l’esatta località dove è ubicata l’area da cui si sta chiamando

•se ci si trova su un sentiero e si ricorda il numero di segnavia o su una via ferrata o di scalata trasmettere il numero o il nome

•se in possesso di altimetro, (tarato prima di partire) fornire la quota del luogo dell’evento;

•se in possesso di GPS fornire le coordinate

 Cosa fare in caso di …

 Caduta

 Pulire con acqua le abrasioni. Possibilmente disinfettare con acqua ossigenata/ Betadine In caso di distorsione o lussazione di un arto, immobilizzare con un normale bendaggio; in caso di frattura: evitate qualsiasi spostamento nell’area; immobilizzate l’arto con stecche per fratture e bende, o mezzi di fortuna come rami, cartone, strisce di vestiti. Organizzare un veloce trasferimento presso strutture mediche (118)

Temporale

 Il temporale è annunciato dai tuoni, conviene quindi cercare per tempo un riparo. Non stare in cresta e rientrare dalle valli laterali. Laddove possibile ripararsi in un rifugio, in auto, in una grotta o in un anfratto. Non mettersi sotto alberi isolati, ma starne almeno a 300 metri. Stare lontani anche da conduttori metallici, tralicci, bandiere, antenne e non tenere con se soprattutto all’esterno dello zaino, piccozze e alpenstock. Meglio separati e sotto l’acqua che ammassati in gruppo. Non sdraiarsi per terra ma rannicchiarsi su un oggetto isolante.

Morso di Vipera

 Tenete presenti alcuni dati: difficilmente il morso di vipera provoca morte o grave sindrome ,di norma la quantità di veleno iniettabile è metà di quella necessaria per essere pericolosa per un adulto. Gli effetti dell’avvelenamento si notano dopo circa mezz’ora e diventano gravi intorno alle due ore.

1) State tranquilli ( facile a dire )

2) Se state aspettando i soccorsi sdraiatevi, se dovete tornare all’auto fatelo con più calma possibile

3) Immobilizzate l’arto con stecca o altri mezzi, per impedirgli movimenti

4) Non assumete alcolici

6) Evitate laccio emostatico, taglio e suzione: non sono efficaci e possono causare danni alla parte interessata e aumentare la diffusione del veleno.

7) Evitate di somministrare alcun siero, per rischio di shock anafilattico.

 Mal di Montagna

 Già a quota 2000 metri la disponibilità di ossigeno diminuisce, e più si sale in quota e maggiormente l’aria rarefatta riduce la disponibilità di ossigeno necessaria al cervello. Chi non è abituato, già sui 2800/3000 metri può avvertire qualche fastidio come nausea, inappetenza ed emicrania. Oltre i 3000 metri si possono avere difficoltà nella respirazione, tosse, espulsione di muco, vomito e conseguente perdita di equilibrio. In questo caso è necessario scendere subito verso valle. In casi estremi chiamare il soccorso per intervento con camere iperbariche portatili. Sopra i 3000 metri è ben salire lentamente con non oltre 300 metri di dislivello al giorno. Per chi si prepara a un trekking molto impegnativo o una spedizione ad alta quota si consiglia di dormire una decina di notti sopra i 3000 metri un mese prima della partenza

Colpo di Sole

 Può accadere anche in giornate estive nuvolose. Il soggetto è debole, irritabile, stordito e nauseato. La pelle diventa calda e secca. La temperatura del corpo sale rapidamente e può arrivare a 40° ed anche più. Mal di testa, spossatezza., vertigini, pelle fredda e sudata, a volte svenimento, sono indici di colpi di sole leggero. In entrambi i casi mettere il paziente in luogo fresco ; sdraiatelo all’ombra con testa e spalle leggermente sollevate. A seconda della gravità avvolgete la testa e il corpo con asciugamani bagnati, massaggiate le gambe, dai piedi verso il cuore o addirittura versategli addosso secchi di acqua fresca. Somministrare bevande fresche e fredde, ma non stimolanti. Se possibile far bere tre o quattro bicchieri d’acqua fredda contenenti ciascuno mezzo cucchiaio di sale, uno ogni quarto d’ora.

Assideramento

E’ causato da una prolungata esposizione al freddo che provoca un restringimento dei vasi sanguigni riducendo l’afflusso del sangue ai vari organi e ai tessuti. Contribuiscono a questo stato, vento, bassa temperatura e umidità, ma anche stanchezza, alimentazione inadeguata, abuso di alcolici. Sintomi: intorpidimento, sonnolenza, diminuzione della vista, barcollamento, perdita di coscienza. Cercare di riscaldare il corpo, con impacchi caldi, avvolgendolo in coperte. Somministrare bevande calde, ma non alcolici. Cercare di portare l’infortunato in ambiente caldo. Se il paziente non respira procedere alla respirazione Bocca a bocca.

Mi raccomando tra cibo e acqua scegliete l’acqua è molto più importante, soprattutto in estate gli effetti della disidratazione sono devastanti, nausea vertigini e spossatezza in montagna sono letali.

La zecca del bosco

Sempre più spesso i nostri boschi sono infestati da un piccolo animaletto che in agguato tra erba ed arbusti non vede l’ora di saltarci addosso per fare una bella scorpacciata del nostro sangue. Questo “simpatico” animaletto è la zecca o  zecca del bosco (Ixodes ricinus).

Quante volte siamo tornati a casa e lavandoci ci siamo accorti di un microscopico puntino nero piantato nella nostra pelle? Ecco siccome io qualche volta ci sono passato voglio dare qualche consiglio e far chiarezza su questo strano acaro.

 imagesCA56A433

Innanzi tutto dobbiamo dire che non vi è un modo per stare al riparo da questo animale, i vari spray o tecniche empiriche usate dai nonni non sono del tutto attendibili, quindi mettiamoci l’anima in pace e se andiamo per funghi sappiate che la probabilità di beccare la zecca è elevata.

Ora possiamo usare alcuni accorgimenti :

 Usare pantaloni chiari e non mimetici , le individueremo meglio che si arrampicano

  1. Anche in estate usate maglie a manica lunga e cappello in testa
  2. Evitate di infilarvi anima e corpo all’interno di cespugli e arbusti ( se cadono e si attaccano sul collo e tra i capelli sono quasi impossibili da individuare )
  3. Non appena arrivati a casa controllatevi bene e fatevi controllare da qualcuno nelle parti in cui il vostro occhio non arriva.

 Se la trovate seguite queste semplici regole :

 Non applicare olio, petrolio, vaselina, trielina, benzina, ammoniaca, alcol, acetone o acidi, sostanze che, benché purtroppo spesso utilizzate, inducono un riflesso di rigurgito da parte della zecca con aumento esponenziale del rischio d’infezione.

  • Afferrare la zecca nel punto più vicino possibile alla cute (esistono pinze specifiche in farmacia, ma anche delle comuni pinzette, possibilmente a punta sottile, possono andare bene. Esistono in commercio nei negozi specializzati delle penne con un laccio alla punta molto efficaci) per evitare la frattura dell’apparato boccale, avendo cura di non afferrarla per il corpo al fine di evitare il cosiddetto “effetto siringa”.
  • Estrarre il parassita, avendo cura di non rompere il microscopico rostro della zecca che potrebbe restare ritenuto nella cute.
  • Se questo avviene si potrà notare un puntino nero al centro della puntura; si dovrà quindi cercare di estrarlo usando la punta di un ago da siringa sterile e, nel caso non si riuscisse a portare a buon fine da soli questa operazione, sarà necessario contattare un medico.
  • Dopo l’estrazione, disinfettare il punto in cui la zecca si era attaccata cercando di evitare disinfettanti colorati (per non rendere più difficoltosa l’individuazione di un eventuale Eritema Migrante (EM)), quindi accertarsi di uccidere l’acaro.
  • Controllare tutti i giorni per i successivi 30-40 giorni se si forma un alone anuliforme attorno alla puntura, detto appunto eritema migrante (caratteristico della malattia di Lyme e di altre possibili patologie) e verificare la comparsa di sintomi quali una cefalea non abituale, un’artrite acuta, una sintomatologia neurologica od un malessere simil influenzale non altrimenti spiegato; in caso compaia uno dei suddetti sintomi si provveda a contattare il medico per poter così instaurare in tempo utile un adeguato trattamento. La formazione di una crosticina rossa pruriginosa è invece decorso normale della puntura.

 imagesCA6WWFVA

State comunque sereni , la malattia di lyme non è per nulla frequente ma è pure abbastanza subdola e in molti casi asintomatica, e non è detto che compaiano subito i sintomi di cui sopra. Pertanto , anche se il vostro medico curante ve lo consiglia , non assumete per nessun motivo antibiotici generici che potrebbero solo mascherare e/o indebolire i sintomi rendendo poi complicata una eventuale diagnosi.

Detto questo io abitualmente passati circa 40 giorni dall’ultima uscita nei boschi, mi faccio un esame del sangue per la ricerca degli anticorpi Anti-Borrelia, così da star tranquillo.

 Spero di esservi stato utile, alla prossima.

Ritorno nel bosco, funghi, amici e tante risate.

Oggi sono tornato nei boschi dell’alta Lunigiana, la speranza era quella di trovare qualche fungo un pò più in forza dell’ultima volta. La mia speranza non è stata delusa, anche se questi sono i funghi dell’acqua venuta alla fine di Agosto, per le ultime piogge dovremo aspettare ancora qualche giorno. Nonostante tutto il bosco è molto umido , di funghi in genere neppure l’ombra, solo il nostro amico boletus edulis. Ma veniamo alla giornata, partenza ore 5 e 30 dal solito posto, colazione e caffè nel solito bar di sempre e direzione faggi alti del confine ligure toscano. Oggi sembriamo un ospedale su quattro ruote, io con le ginocchia gonfie e malconce, uno con un ernia inguinale grossa come una palla da tennis e l’altro che per il mal di schiena non riesce neppure a legarsi le scarpe. La frenesia aumenta ……. il bosco ci chiama. Finalmente arriviamo, la temperatura è fresca e sarà una bellissima giornata di sole.

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

i ritrovamenti si susseguono, alcuni di bella presenza.

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Altri stranissimi

Immagine

Immagine

e poi , l’ottava meraviglia del mondo antico, 1,350 kg. di strana bellezza

Immagine

alla fine del nostro giro, un abitante del bosco ci porge i propri saluti. A presto.

Immagine

Mattinata Primordiale

Sabato 14 settembre con altri due amici abbiamo esplorato le valli zerasche alla ricerca dei Signori del bosco, giornata tersa , cielo azzurro e temperatura fresca. Il bosco è bagnato , segno che l’umidità c’è, ma ancora è abbastanza desolato dal punto di vista degli abitanti micologici. Per lunghi tratti sembra un bosco invernale, tranne il fatto che i faggi sono ancora di un verde scuro bellissimo. Amanite e russule sono praticamente inesistenti. Ma poi nelle fungaie quelle vere arrivano anche le sorprese , Edulis piccolissimi affacciano le loro testoline ai primi raggi del sole, ben presto capiamo che forse forse è meglio camminare nei sentieri per evitare inutili scempi. La giornata prosegue tranquilla , i ritrovamenti ci sono , ma per la maggior parte vengono lasciati a terra tranne qualcosa di più bellino.

Immagine

Immagine

La fame inizia a farsi sentire, le focacce con la mortadella , che non mancano mai, sono buonissime. Banchi di nebbia si alternano sul crinale, le foglie si inumidiscono e iniziano a rilasciare qualche goccia, è ora di tornare alla macchina.

Immagine

Ancora qualche soddisfazione……..fantastichiamo su cosa ne sarà della buttata prevista……tra una risata e l’altra ognuno di noi spara la sua opinione, quasi mai condivisa dagli altri.

Immagine

Il bosco è pronto, per domani sono previste altre piogge. Speriamo facciano il loro dovere, io tornerò sicuramente in questi boschi sperando nella crescita dei piccolini.

Immagine

Immagine